CALDO O FREDDO ??

Come sfruttare al meglio il caldo e il freddo nelle patologie muscoloscheletriche

Con questo articolo cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sul corretto utilizzo del caldo e del freddo.

L’esigenza nell’uso di queste elementari terapie fisiche, emerge ogni volta che si presenta il dolore, sia esso di natura traumatica, chirurgica o infiammatoria. Spesso la gente fa un uso scorretto aumentando il dolore stesso.

Prima di pensare se usare il caldo o il freddo dobbiamo porci tre domande:

  1. Perché lo voglio utilizzare?
  2. Quando e per quanto tempo lo devo utilizzare?
  3. Come lo devo utilizzare.

Specifichiamo che il meccanismo di attivazione del dolore tramite i recettori termici avviene in quanto si abbassa la soglia di attivazione degli stessi.

Il risultato dell’attivazione tramite uno stimolo chimico, meccanico o termico, è sempre quello dell’attivazione del dolore.

Con l’utilizzo del caldo o del freddo noi andremo a modulare solo l’aspetto termico dell’attivazione dello stimolo nocicettivo.

 

In un evento acuto come intervento chirurgico, un colpo di frusta, un trauma sportivo (contusione / distorsione) l’attivazione del dolore conseguente ad un attivazione tissutale, avviene tramite il ristagno dei cataboliti abbassando la soglia di attivazione.

Questo fa si che anche uno sbalzo termico o una leggera presisone meccanica possa lo stesso attivare il dolore.

 

 

Come possiamo a questo punto fare un uso corretto del caldo e del freddo??

Il consiglio è quello di aiutare il corpo a mandare via il prima possibile i cataboliti che ristagnano.

Gli impacchi caldo umidi andrebbero bene in quanto la vasodilatazione aiuta la circolazione sanguinea.

Il freddo invece può essere usato solo per abbassare leggermente la temperatura del corpo facendo attenzione all’applicazione diretta del ghiaccio sulla cute (basta coprire la zona con un panno) e rimuovere appena la temperatura del corpo è ritornata normale.

Mantenere la borsa del ghiaccio fermo sulla zona da trattare per un periodo di tempo prolungato riachia di portare il tessuto a valori estremi di temperatura attivando il dolore stesso.

Ci sono delle indicazioni diverse invece per quanto riguarda l’applicazion e del caldo e del freddo in un disturbo cronico:

La differenza tra un disturbo acuto e cronico sta nella modifica tissutale che avviene.

La sofferenza tissutale cronica è dovuta alla perdita della capacità autonoma del tessutyo a nutrirsi tramite il sangue (i piccoli vasi sanguinei si fibrotizzano e avviene una diffusione della fibrotizzazione a macchia d’olio che continua d espandersi continuamente se non c’è movimento) . Questo comporta un ristagno di cataboliti abbassando la soglia di attivazione a livello dei recettori.

Tanti pazienti cronici si sentono bene quando c’è il caldo e si trovano molto a disagio nelle stagioni fredde. Il caldo può dare una sensazione di benessere ma non per questo vien consigliato l’uso continuo. Il ragionamento deve essere molto semplice: mantenere una temperatura adeguata dell’ambiente e muoversi continuamente. Per mandare via i cataboliti non serve solo il caldo ma il movimento.

Il movimento corretto e continuo riduce i recettori a livello dell’assone e quindi innalza la soglia di attivazione del dolore stesso.

Ci sono delle indicazioni diverse invece per quanto riguarda l’applicazion e del caldo e del freddo in un disturbo cronico:

La differenza tra un disturbo acuto e cronico sta nella modifica tissutale che avviene.

La sofferenza tissutale cronica è dovuta alla perdita della capacità autonoma del tessutyo a nutrirsi tramite il sangue (i piccoli vasi sanguinei si fibrotizzano e avviene una diffusione della fibrotizzazione a macchia d’olio che continua d espandersi continuamente se non c’è movimento) . Questo comporta un ristagno di cataboliti abbassando la soglia di attivazione a livello dei recettori.

Tanti pazienti cronici si sentono bene quando c’è il caldo e si trovano molto a disagio nelle stagioni fredde. Il caldo può dare una sensazione di benessere ma non per questo vien consigliato l’uso continuo. Il ragionamento deve essere molto semplice: mantenere una temperatura adeguata dell’ambiente e muoversi continuamente. Per mandare via i cataboliti non serve solo il caldo ma il movimento.

Il movimento corretto e continuo riduce i recettori a livello dell’assone e quindi innalza la soglia di attivazione del dolore stesso.

 

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